Il radon è un gas radioattivo che non ha colore, odore né sapore. Non possiamo vederlo, sentirlo o accorgerci della sua presenza in alcun modo, ma è intorno a noi – specialmente all’interno degli edifici.
Si forma naturalmente nel suolo, grazie al decadimento di piccole quantità di uranio presenti nelle rocce e nel terreno. Una volta formato, il radon può salire attraverso le fessure del terreno e infiltrarsi nelle case, negli uffici, nelle scuole e in altri ambienti chiusi, soprattutto al piano terra o nei seminterrati.
Perché è pericoloso?
Sebbene non sia un gas tossico come il monossido di carbonio, il radon è radioattivo, e questa sua caratteristica lo rende pericoloso per la salute. Quando respiriamo aria contaminata da radon, il gas entra nei nostri polmoni insieme all’aria che inspiriamo.
Una volta nei polmoni, il radon si trasforma in particelle solide anch’esse radioattive (chiamate "prodotti di decadimento" o "figli del radon"). Queste particelle si depositano sulle pareti dei polmoni e possono danneggiare le cellule con le loro radiazioni, aumentando il rischio di sviluppare il tumore ai polmoni .
Qual è il livello di rischio?
L’esposizione al radon è considerata la principale fonte naturale di esposizione alle radiazioni ionizzanti per le persone in tutto il mondo. In Italia, si stima che il radon sia responsabile di oltre 3.000 decessi ogni anno per cancro ai polmoni. È il secondo fattore di rischio dopo il fumo di sigaretta, e quando i due si combinano (radon + fumo), il rischio aumenta drasticamente.
Già nel 1988, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che fa parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato il radon come agente cancerogeno per l’uomo .
Breve storia del radon
La scoperta del radon risale al 1898, quando fu identificato da Pierre Curie e Marie Curie durante i loro studi sulla radioattività. Tuttavia, gli effetti dannosi del gas erano noti già molto tempo prima.
Nel I secolo avanti Cristo , il poeta romano Tito Lucrezio Caro descrisse nei suoi scritti i problemi respiratori sofferti dai minatori esposti a gas provenienti dal sottosuolo – probabilmente proprio il radon.
Solo alla fine dell’Ottocento si comprese che questi danni potevano portare allo sviluppo di tumori ai polmoni. Tra il 1940 e il 1950 sono iniziati i primi studi seri sui livelli di radon negli ambienti chiusi, e si è cominciato a capire meglio come i prodotti di decadimento del radon agiscono all’interno dei polmoni causando danni cellulari.
Come ci si protegge?
Poiché il radon non si nota, l’unico modo per sapere se c'è è misurarlo. Esistono strumenti semplici e precisi che permettono di valutare la concentrazione di radon nell’aria degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo.
Se i livelli risultano troppo alti, si possono realizzare interventi costruttivi o installare sistemi di ventilazione mirati per ridurre il problema.
La prevenzione è fondamentale: misurare il radon significa proteggere la tua salute e quella delle persone che ami.
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